
“La danza contemporanea non è una nuova forma di danza ma è una nuova modalità di approccio alla danza, che non implica nessuno stile definito, e non esclude nessuna esperienza.”
Françoise Dupuy
Che cos’è la danza contemporanea in 5 punti. O meglio quello che non è
Piuttosto che spiegare che cos’è la danza contemporanea conviene spiegare cosa non è. Questo perché, in particolare in Italia, c’è un immaginario molto radicato (e spesso confuso) intorno al mondo danza e alle sue diverse declinazioni (classico, modern jazz, contemporaneo) per cui alla fine in molti non hanno chiarezza su cosa andranno a sperimentare durante un corso di danza contemporanea.
È vero anche che esistono vari stili all’interno della danza contemporanea ma ci sono dei principi comuni che la differenziano in modo sostanziale dalle altre proposte. La differenza non è quindi nello stile ma nell’approccio.
Da cosa si riconosce? Quali sono i suoi principi essenziali?
Provo a spiegarti che cos’è la danza contemporanea in 10 punti in cui riassumo le caratteristiche della danza contemporanea. O meglio quello che non è.
La danza contemporanea non corrisponde ad uno stile. Questo significa che non si lavora sulla costruzione di una forma che deve rispondere a criteri di correttezza o esattezza. Le forme si generano, si sviluppano ed evolvono a partire da uno stato di flusso che si genera nel corpo attraverso dei training precisi.
Una lezione di danza contemporanea non prevede una serie di esercizi ma vuole portare il corpo dentro a un’esperienza. La lezione non è un susseguirsi di esercizi giustapposti e frazionati ma un’esperienza immersiva. Solitamente si sceglie un tema e lo si approfondisce all’interno di un tempo che è concepito come unico.
Una lezione di danza contemporanea non prevede necessariamente che l’allievo imiti i movimenti dell’insegnante. A meno che non si tratta di una sequenza tecnica con un suo senso pedagogico, la priorità è invitare gli allievi a creare il proprio movimento in modo autonomo. Solo dopo si lavorerà sul perfezionamento del gesto, sulla chiarezza comunicativa e su altre questioni tecniche.
Nella danza contemporanea non si lavora su una coreografia preordinata, dentro ad uno schema rigido e immodificabile che prevede ad esempio di memorizzare quei determinati movimenti in quel preciso tempo. Si compone piuttosto a partire da un’idea dentro ad un processo di ricerca utilizzando schemi sempre aperti e modificabili che consentono al “pezzo” di evolvere quando è necessario.
Nella danza contemporanea non c’è una gamma di movimenti che riferisce a uno stile, qualsiasi movimento ha diritto di cittadinanza perché nasce a partire da una soggettività e da un flusso autentico.
Altri 5 punti per capire che cosa non è la danza contemporanea
La danza contemporanea non tratta tutti i corpi come fossero “uguali” ma valorizza le potenziali uniche e irripetibili del singolo. Non esistono quindi obiettivi standardizzati da perseguire ma processi di fioritura personale del movimento che avvengono in ognuno in tempi diversi e con modalità diverse.
La danza contemporanea non lavora sulla parte tecnica prestazionale e competitiva ma guarda al movimento come ad un’espressione che investe il piano cognitivo, emotivo e spirituale (inteso come l’intima consapevolezza di se stessi). Ogni gesto nasce da un sentire, da un percepire, dall’interno.
Nella danza contemporanea l’esperienza del danzare insieme all’altro non è solo una questione di sincronizzazione di passi o movimenti. Si apre un canale di ascolto in modo che la sincronicità (qualcosa accade nel medesimo momento) si manifesti naturalmente. Ovviamente esistono delle tecniche precise per fare in modo che questo succeda.
La danza contemporanea non è un repertorio di movimenti “sospesi” nel tempo come può essere ad esempio per il balletto classico, ma un linguaggio che vuole rimanere ancorato alla contemporaneità, una sorta di specchio o di filtro sintetico attraverso il quale raccontare alcuni temi che chi guarda può riconoscere come suoi e interpretare a partire dal suo background.
La danza contemporanea non è un linguaggio verticale, dogmatico, che viene calato dall’alto, da un vertice, ma ha una dinamica orizzontale che collega più centri di ricerca. Per questo attraversa contaminazioni, cambi di rotta, rivoluzioni, rovesciamenti e sovvertimenti delle regole. In questo risiede il suo senso evolutivo.
Cosa ci insegna la danza contemporanea?
Non è forse la vita un lungo processo di affrancamento da stili imposti? un tentativo di tracciare un proprio personale percorso? un susseguirsi di costruzioni e de-costruzioni di sottrazioni volte a trovare il mio “movimento”, quello che mi appartiene intimamente, che ha senso per me e che mi da senso di fronte agli altri?
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