Il blog di Marta Zacchigna sulla Danza Contemporanea

DANZA E POESIA. UN PASSO A DUE.

“C’è sempre una parola che abita il gesto. Liquida, silenziosa, bisbigliante.
Non si dica che la danza è muta. La parola HA un senso ma È anche un senso, è fatto carnale, fisico, quasi erotico.”

MZ

Che danza è quella tra gesto e parola? Spesso si pensa alla danza come ad un linguaggio che affida il “senso” o il contenuto di un messaggio alla pura espressività del movimento; come se un danzatore nel suo muovere perdesse il bagaglio di parole, immagini, suoni che animano il suo pensare e il suo agire. Come se ci fossero le parole da una parte, e il corpo dall’altra. Ma potrebbe darsi davvero una poesia, senza il corpo-poeta(nte) che l’ha prodotta?

La parola è un dispositivo fondamentale per ciascun movimento, perché noi siamo costantemente in dialogo con queste risonanze, che strutturano le nostre credenze e il nostro sentire.

Ma cominciamo dall’inizio. Cos’è parola per un sentire fine come quello del danzatore?

Ogni parola è prima di tutto una  vibrazione fisica che colpisce e che inevitabilmente “attraversa” organicamente ciascuno di noi. E’ quindi un fatto carnale. E una parola-suono, con una sua intensità, una sua durata, una sua articolazione in sillabe, con i suoi tratti particolari come gli accenti e gli apostrofi. Ha una metrica e una dinamica.  Quando una parola si lega alle altre genera ritmi che possono avere configurazioni pressoché infinite. 

Ecco perché la poesia giunge a noi innanzitutto come danza di suoni, prima che di significati.

Solo dopo ci si accosta al senso, un senso che non è mai univoco, ma che rappresenta per ciascuno di noi un’emanazione unica. Quando chiedo di produrre un gesto sulla parola “Oceano” ottengo sempre gesti completamente diversi tra loro. Sono i risultati di vissuti, culture, memorie, esperienza, archeologie che affiorano e prendono forma in quel gesto singolare, unico e irripetibile.

Ma ogni danzatore lo sa, la parola può essere anche un elemento generativo che mette in forma un’intenzione, un’idea, un sentire e che ci porta verso la creazione di movimenti nuovi, inaspettati, che ci sorprendono per la loro originalità e qualità.

Da questo studio poliedrico sulla parola è nato il workshop DanzAutori.

Cosa faremo?

Sperimentare come una parola o più parole tratte da una poesia possono portarci all’interno di un movimento preciso che ne ricalca suono e musicalità. Da lì apriremo una fase di gioco dove proveremo a variare quella parola in intensità e durata per vedere come queste distorsioni si ripercuotono sulla forma e sulla qualità del gesto nato nel qui e ora.

Una volta acquisita questa capacità di tradurre la parola-suono in movimento ci avventureremo nel suo significato e nelle sue risonanze di senso per arricchirlo. Ci affideremo qui alla pura creatività ma anche all’immediatezza improvvisativa, mettendo in gioco le categorie di forma, spazio, tempo e dinamica proprie della danza.

Dettaglieremo, come fa un poeta esperto, ogni parola, scegliendo con accuratezza ogni pausa o sospensione, sostituendo, ripetendo, invertendo fino a raggiungere una composizione che ci soddisfa.

Lentamente andremo a comporre una “poesia” danzata utilizzando tutte le componenti grammaticali come sillabi, accenti, apostrofi, e sintattiche quali punti, punti e virgola, doppi punti, punti interrogativi o esclamativi.

Danzeremo quindi tra queste due “lingue”, gestuale e verbale, alla ricerca del nostro agire poetico, che non è altro che quel dire puro e originario che si da chiaro e limpido a noi che lo produciamo e a chi lo osserva e lo partecipa insieme a noi.

Il lavoro di gruppo è l’occasione per fare un’esperienza ricca e nutriente all’interno di una relazione inusuale con gli altri caratterrizata da apertura, disponibilità e generosità!

Il workshop è adatto non solo a danzautori e attori ma a chiunque abbia il desiderio di cimentarsi in un modo inedito nel movimento creativo. Per i professionisti della parola quali medici, psicologi, insegnanti, fisioterapisti, insegnanti di yoga o di discipline artistiche e sportive. Il workshop offre una lettura originale e pratica sul mondo della parola legata al movimento, in tutte le sue accezioni.

vuoi sapere qualcosa di più da chi ha già seguito il seminario?

La testimonianza di Diana sul workshop Danzatutori:

firma di marta zacchigna

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Marta

Laureata Magistrale in Lettere e Filosofia (Dipartimento Arte Musica e Spettacolo) e Laureanda Magistrale in Filosofia, è Diplomata al Centro Internazionale Movimento e Danza di Milano. Lavora come danzatrice, e insegnante di danza contemporanea. È fondatrice del centro di ricerca Dancing House in Via del Monte 2 a Trieste. CONTATTI / marta@dancinghouse.it / +39 339 1952458

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