QUALE DANZA FA PER TE?

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Quale danza fa per te? La prima distinzione da fare è tra il “ballo” e la “danza”: il primo è associato a momenti ludici mentre la danza è una disciplina artistica.

“La danza è una e in movimento. Ogni scoperta ne comporta un’altra senza abolire il passato, che non è fuori moda ma, un passo superato e non abolito, necessario all’evoluzione costante di un’arte che è quella dell’effimero, della rinascita, del fragile, del profondo, poiché è l’arte dell’istante e solo l’istante esiste.”

Maurice Bejart

Premessa. Ballare non è danzare.

La prima distinzione, imprescindibile, da fare è tra il mondo del “ballo” e quello della “danza”: il primo infatti è solitamente associato a momenti ludici o ricreativi mentre la danza è una disciplina artistica. L’azione di muoversi in modo immediato e istintivo sulla musica è spesso legata all’idea di ballare mentre la danza è un atto creativo che prevede una conoscenza e una preparazione. 

Qualsiasi stile di danza si scelga di studiare richiede studio e continuità e la vera “libertà” di movimento è uno stato che si può raggiungere solo dopo aver frequentato a lungo la tecnica. Ogni vera libertà è il risultato di un lavoro.

Un indizio.

Quando ci si avvicina alla danza o si sente un’attrazione per questa materia, bisognerebbe sempre capire se la necessità è quella di muovere il corpo a ritmo di musica con lo scopo di liberare dentro a un’energia la propria espressività (ci sono molte attività che rispondono a questo bisogno), o se c’è il desiderio di conoscere un linguaggio che richiede tempo e cura per essere assimilato e integrato.

Lo studio della danza ci deve appassionare come lo studio di una nuova lingua o di un nuovo strumento. Il viaggio ci deve sedurre, più che la destinazione, ed è per questo che quando mi riferisco all’esperienza del movimento parlo spesso di “avventura infinta”.

Molti stili, un’unica danza.

Siamo abituati a distinguere i vari stili di danza a partire da caratteristiche immediatamente chiare: distinguiamo un passo latino da un passo di tango, una coreografia di danza moderna da una di hip hop, un pezzo di repertorio classico da un’esibizione di breakdance, una danza popolare da un sequenza di modern jazz. Questo perché ogni genere di danza è codificato in un certo modo in modo da esser riconoscibile: un certo tipo di musica, un certo tipo di coreografia e di passi codificati, un certo tipo di costumi, un insieme di regole.

Ma in questo caso parliamo di stile, di dialetto, non della lingua. La danza infatti non coincide con lo stile ma con un preciso stato del corpo, con una qualità di movimento che prescinde dal tipo di danza che si è scelto.

Quindi, prima di scegliere quale stile di danza studiare, è importante sapere cosa dovrò imparare necessariamente, cosa è connaturato a questa disciplina. Qualche esempio? Approfondire l’anatomia e la propriopercezione, “portare” il corpo nello spazio e nel tempo con fluidità, conoscere le le leggi fisiche che governano il nostro corpo come oggetto “terrestre” come la gravità o la forza centrifuga, coltivare la propria autenticità per sviluppare una presenza credibile sulla scena, gestire la complessità della relazione con il partner, convivere con l’errore e la frustrazione, costruire una comunicazione fruibile dal pubblico.

Per essere definiti danzatori insomma bisogna conoscere molto bene lo strumento con il quale si lavora. Il corpo è di fatto l’”oggetto“ che abbiamo in dotazione dalla nascita, che si modifica continuamente, che si fa storia con il tempo stratificando esperienze, memorie e vissuti. Se noi conosciamo lui, anche lui in qualche modo conosce noi. Ed è forse questo l’aspetto più intrigante della disciplina.

La mia visione è quindi quella di sperimentare e frequentare diversi stili nella propria vita per scoprire quello più congeniale senza dimenticare però l’importanza del lavoro, l’unico che mi può mettere in una nuova sfida e quindi in una nuova scoperta.

Scegliere la danza, qualsiasi stile di danza, significa innanzitutto aprirsi ad una ricerca infinita sul movimento perché nella danza non si è mai arrivati: c’è sempre un esercizio, una pratica, una visione che apre una nuova domanda e quindi un nuovo sentiero di ricerca.

La danza contemporanea in cosa è diversa?

La danza contemporanea, che nasce con gli inizi del secolo, ha però rivoluzionato il modo di guardare al gesto: si è proposta infatti da subito non come un nuovo stile ma come un nuovo modo di guardare al movimento. Se da una parte infatti la tecnica porta ad esplorare le categorie fondamentali della disciplina (spazio, tempo, energia) dall’altra questo nuovo linguaggio vuole essere un sistema aperto, pronto a strutturare e poi destrutturare quello che costantemente formula.

La danza contemporanea è in qualche modo il risultato evolutivo della danza classica e moderna e racchiude molte sottocategorie (alcune anche difficili da definire), ma il fulcro della sua missione è evolvere, accogliere, rinnovare, contaminare.

Come si riconosce la danza contemporanea?

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Codifica versus sperimentazione
Nella danza contemporanea i gesti si sviluppano in modo informale e non si crea dentro a un rigido sistema di codifica e memorizzazione del movimento.

Gesto estetico versus gesto autentico
La danza contemporanea accoglie tutti i movimenti nati da un’autenticità, anche quelli destrutturati, inusuali, bizzarri che comunicano una negatività o un’ambivalenza. Se riflettono un preciso stato interiore anche questi hanno diritto di cittadinanza sulla scena.

Il ruolo della musica
La danza contemporanea da rilievo alla musicalità del corpo: il danzatore è considerato di per sé “musica”. Quindi con la musica, o con il suono, viene costruita una relazione.

La gravità
La danza contemporanea, a differenza dello stile classico, gioca con la gravità (il corpo sviluppa continuamente una comunicazione con la terra). Il pavimento è il regno del danzatore contemporaneo.

Maschile e Femminile
Nella nella danza contemporanea il maschile e il femminile sono energie diverse, alle volte persino intercambiabili, alle quali è consentita qualsiasi sperimentazione di movimento.

Ripetizione e Ricerca
La danza contemporanea è un cantiere aperto ed è sempre pronta a disfare quello che ha creato per gettarsi in un nuovo schema.

Ibridazione
La danza contemporanea è una disciplina che dialoga costantemente con il mondo e che può integrare espressioni e modalità di altri linguaggi.

Espressività
La danza contemporanea è simbolica: compito del danzatore è portare fuori e rendere visibile agli altri la sua intima emozione per renderla disponibile al proprio progetto compositivo e comunicativo.

La danza che fa per te

Vanno conosciuti e sperimentati gli stili, vanno scelti con cura gli insegnanti, e va fatta un’analisi su cosa esattamente stiamo cercando da questa disciplina. Ma poi la scelta deve cadere là dove si sente una chiamata, un attitudine o comunque un proprio senso. Che sia l’energia di una danza latina, la sensualità del tango, gli equilibrismi dell’hip hop e della breakdance, la verità è che se c’è uno studio tecnico di una certa qualità ogni danza ti permette sempre di:

  • Esplorare nuove frontiere del corpo e del movimento
  • Abitare lo spazio in modi inediti e sorprendenti
  • Fare esperienza delle diverse e stratificate qualità del tempo
  • Scoprire qualcosa di nuovo nella relazione danzata con l’altro
  • Mettere in discussione gli schemi per crearne di nuovi
  • Trarre benessere e piacere dal lavoro

Insomma la danza che fa per te è quella nella quale c’è un senso evolutivo, quella disciplina che riporta in sala ogni volta con una nuova domanda, che ti rimette, ad ogni lezione, in un nuovo viaggio con te stesso.

Come nella vita la danza “migliore” è quella che porta avanti, che non smette di stupirci e che ci permette di rimetterci in discussione: c’è sempre un nuovo movimento da esplorare, una nuova sensazione da approfondire, un nuovo sorprendente modello di composizione, una musica che improvvisamente ci ispira, un’idea a cui vogliamo dare una forma.

Se non c’è questa sensazione eccitante di inesauribile ricerca, di spinta necessaria, di meraviglia infinita, allora forse non è la danza che fa (più) per noi.

Vuoi venire a provare una lezione di danza contemporanea per sentire se fa per te? Puoi farlo scrivendo a martadancinghouse.it.

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Grazie per il tuo tempo.

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Marta Zacchigna

Laureata Magistrale in Lettere e Filosofia e Diplomata al Centro Internazionale Movimento e Danza di Milano è danzatrice, insegnante di danza contemporanea, autrice e fondatrice del centro di ricerca Dancing House in Via del Monte 2 a Trieste. CONTATTI / marta@dancinghouse.it / +39 339 1952458

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