Il blog di Marta Zacchigna sulla Danza Contemporanea

TECNICHE DI DANZA CONTEMPORANEA

Tecniche di danza contemporanea - ARTICOLO DI MARTA ZACCHIGNA

Nella danza contemporanea non ci sono tecniche di danza contemporanea universali adottate da tutti. E per fortuna.

“La vera ballerina, dopo dieci anni e più di sforzi giornalieri, dimentica la tecnica (cosa che tuttavia non fa il suo corpo) e si diverte, salta, danza e si butta a capofitto in tutto quello che il movimento le ispira…”
Maurice Bejart

Quali sono le tecniche di danza contemporanea?

Nella danza contemporanea non ci sono tecniche universali  adottate da tutti. E per fortuna. Ogni insegnante propone una sua pedagogia che fa riferimento alla sua biografia e alla sua formazione. Con il tempo si tende a definire un stile e una propria linea di ricerca costituita da un insieme di tecniche collaudate che possono essere mutuate anche da altre discipline. 

Ogni insegnante quindi non solo ha una provenienza unica e particolare ma anche una sua visione. Così, nel tempo, si affeziona a determinate pratiche, e tende ad affinarle e stratificarle fino a fondare una sorta di poetica personale.

Quello che è essenziale però – per chiunque si occupi di formazione – è ampliare costantemente la gamma delle tecniche utilizzate, rimescolarle, ma anche aprire nuove possibilità e cercare di riservarsi sempre un tempo di ricerca ed esplorazione, a volte anche di ridefinizione. Dentro a quale percorso sto muovendo? A quali aspetti della danza sono legato? Cosa voglio indagare? Quali aspetti specifici mi interessano? Sono solo alcune delle domande che chi insegna dovrebbe porsi. 

Alcune tecniche di danza contemporanea

Ecco alcune tecniche a cui mi appoggio frequentemente nel mio lavoro e che in qualche modo strutturano nei fondamentali, la mia pedagogia. 

Respirazione Consapevole e Body Scan

Il corpo non è un unicum ma un insieme di parti e funzioni. La respirazione consapevole consente di accedere in modo progressivo e partecipato alle sensazioni più fini del nostro corpo e di sentire ogni micro – movimento in modo più preciso. Il body scan invece permette di visualizzare il corpo come un insieme costituito da diverse aree che restituiscono universi percettivi molto diversi. Non percepisco un piede come una mano. Queste tecniche solitamente preparano il corpo alla danza. 

Anatomia esperienziale

Il corpo è anche un insieme di funzioni, le articolazioni permettono gran parte della mobilità, le leve del corpo collaborano alla nostra salita e alla nostra discesa dal suolo, la struttura ossea ci consente di esplorare le nostre parti più dense. Poi abbiamo i tessuti, i tendini e molti altri sistemi che nel movimento giocano la loro parte. In questo caso le tecniche di anatomia esperienziale sono ottime per fare esperienza dei sistemi coinvolti nel movimento e per sentire la loro integrazione. 

Attenzione selettiva

In questa ottica il corpo diventa una sorta di mondo, di mappa, lo strumento proprio-percettivo con il quale entriamo in relazione con la realtà esterna. Sperimentiamo così il gesto in un’ottica di insieme. Ogni parte muove con il suo tempo, la sua energia, la sua logica spaziale, la sua portata comunicativa. Tanto più riusciremo a essere fini nel sentire il nostro corpo come un universo in espansione (percettiva, sensoriale, emotiva) tanto più riusciremo a rendere vera e intensa la nostra danza. La tecnica qui utilizzata è quella dell’attenzione selettiva che permette di percepire le sensazioni in modo più fine e puntuale per poi inscriverle in un nuovo schema percettivo e motorio. Ad esempio muoviamo senza mai staccare le mani e i piedi da terra? Cosa impariamo da questa nuova organizzazione?

Floorwork

Il lavoro sulla gravità è essenziale. Essere consapevoli di abitare in un modo regolato da una forza fisica così potente può essere l’inizio di una rivoluzione in termini di percezione del movimento: tutta la danza può essere interpretata come un gioco continuo con la gravità. Contrastare la gravità, assecondare la gravità, cedere alla gravità, resistere alla gravità: un danzatore deve avere molta disinvoltura con gli effetti di questa forza perché è grazie alla sua presenza che il nostro movimento si struttura in un determinato modo. La tecnica del floorwork, lavoro a pavimento, lavora proprio su questo tema: come si organizza il corpo dalla distesa al suolo fino alla verticale e dalla verticale al suolo data questa forza?

Visualizzazione

La visualizzazione è una tecnica potentissima perché fa leva sull’immaginario di ciascuno. Per dare verità al movimento ed esattezza ad ogni nostra azione motoria il danzatore si nutre spesso di immagini e parole. Possiamo camminare immaginando di poggiare il piede sulla sabbia, possiamo chiudere la mano nell’idea di afferrare qualcosa, possiamo immaginare di abbracciare qualcuno. L’importante è far accedere il corpo a una sensazione conosciuta. Oppure possiamo interpretare il senso di una parola, lavorare sulla forma delle lettere che la costituiscono o descriverla attraverso la sua musicalità. 

Improvvisazione e composizione istantanea

L’improvvisazione è una tecnica che permette, sulla base di uno schema compositivo preciso, di muovere in modo immediato e intuitivo. Chi danza è libero di creare dei movimenti spontanei ma mantenendo inalterati alcuni vincoli. Possiamo far nascere dei gesti rimanendo seduti, o sviluppare una dinamica con l’altro senza perdere il contatto con lui, scendere al pavimento secondo una logica spaziale precisa o seguendo un’immagine conosciuta. Il fine di questo tipo di tecnica è quello di consentire al corpo di manifestare dei gesti nuovi, che possono eventualmente costituire in un secondo momento il materiale di base per una composizione. Durante questa pratica ogni gesto diventa possibile. 

Il danzatore scopre così le sue frasi di movimento man mano che queste si manifestano e genera così una composizione istantanea. La sensazione è quella di essere immersi in un presente fertile, vivo, sorprendente e straordinariamente creativo che non smette mai di generare e rigenerarsi. 

Questo approccio alla danza ti ha affascinato? Vieni a provare una lezione scrivendo a marta@dancinghouse.it. I corsi si tengono in Dancing HouseSe vuoi puoi rimanere aggiornato anche sulla mia pagina Facebook e Instagram dove puoi entrare direttamente in sala e guardare quello che facciamo.

firma di marta zacchigna

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Marta Zacchigna

Laureata Magistrale in Lettere e Filosofia (Dipartimento Arte Musica e Spettacolo) e Laureanda Magistrale in Filosofia, è Diplomata al Centro Internazionale Movimento e Danza di Milano. Lavora come danzatrice, e insegnante di danza contemporanea. È fondatrice del centro di ricerca Dancing House in Via del Monte 2 a Trieste. CONTATTI / marta@dancinghouse.it / +39 339 1952458

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